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al testo di Marina Pacifici
Medea
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Erano bastioni inaccessibili di una fortezza avvolta nella nebbia, i tuoi occhi frenetici dal gelo artico.
Una fiamma di furore infera vi divampava e ne tramutava in brace persino il colore.
Sono miti fiordalisi in un campo all'imbrunire i tuoi occhi ora che mi sussurrano di un dolore antico mentre si compie del Golgota l'ultima salita.
E dalla balaustra senza speranza del tuo sguardo, madre, rivedo desolata la bambina prigioniera di allora, Medea che non sapeva amare ed il filo spinato di una vita.
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